Cisco Cisco SG200-26P 26-port Gigabit PoE Smart Switch ユーザーガイド
Multicast
Reindirizzamento multicast
Guida all’amministrazione degli smart switch Cisco Small Business serie 200
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Per associare un indirizzo IP gruppo multicast a un indirizzo multicast di livello 2, attenersi alla
seguente procedura:
seguente procedura:
-
Per quanto riguarda IPv4, l'associazione avviene ottenendo 23 bit di ordine basso dall'indirizzo IPv4 e
aggiungendoli al prefisso 01:00:5e. Per impostazione predefinita, i nove bit più alti dell'indirizzo IP
vengono ignorati e tutti gli indirizzi IP che differiscono soltanto nel valore di questi bit più alti vengono
associati allo stesso indirizzo di livello 2, poiché i 23 bit più bassi utilizzati sono gli stessi. Ad esempio,
234.129.2.3 viene associato a un indirizzo gruppo MAC multicast 01:00:5e:01:02:03. Allo stesso
indirizzo di livello 2, è possibile associare un massimo di 32 indirizzi gruppo IP multicast.
aggiungendoli al prefisso 01:00:5e. Per impostazione predefinita, i nove bit più alti dell'indirizzo IP
vengono ignorati e tutti gli indirizzi IP che differiscono soltanto nel valore di questi bit più alti vengono
associati allo stesso indirizzo di livello 2, poiché i 23 bit più bassi utilizzati sono gli stessi. Ad esempio,
234.129.2.3 viene associato a un indirizzo gruppo MAC multicast 01:00:5e:01:02:03. Allo stesso
indirizzo di livello 2, è possibile associare un massimo di 32 indirizzi gruppo IP multicast.
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Per l'IPv6, l'associazione avviene ottenendo i 32 bit di ordine basso dell'indirizzo multicast e
aggiungendoli con il prefisso 33:33. Ad esempio, l'indirizzo multicast IPv6, ovvero
FF00:1122:3344, viene associato al multicast di livello 2, che è 33:33:11:22:33:44.
aggiungendoli con il prefisso 33:33. Ad esempio, l'indirizzo multicast IPv6, ovvero
FF00:1122:3344, viene associato al multicast di livello 2, che è 33:33:11:22:33:44.
Proxy IGMP/MLD
Il proxy IGMP/MLD è un semplice protocollo multicast IP.
Mediante l'utilizzo del proxy IGMP/MLD per replicare il traffico multicast sui dispositivi, come i dispositivi
edge, è possibile semplificare in modo considerevole la progettazione e l'implementazione di tali
dispositivi. Se non vengono supportati protocolli di routing multicast più complessi, quali il protocollo PIM
(Protocol Independent Multicast) o il protocollo DVMRP (Distance Vector Multicast Routing Protocol), si
ridurranno non solo i costi legati ai dispositivi, ma anche il sovraccarico funzionale. Un altro vantaggio è che
i dispositivi proxy diventano indipendenti dal protocollo di routing multicast utilizzato dai router della rete di
base. Pertanto, i dispositivi proxy possono essere agevolmente implementati in qualunque rete multicast.
edge, è possibile semplificare in modo considerevole la progettazione e l'implementazione di tali
dispositivi. Se non vengono supportati protocolli di routing multicast più complessi, quali il protocollo PIM
(Protocol Independent Multicast) o il protocollo DVMRP (Distance Vector Multicast Routing Protocol), si
ridurranno non solo i costi legati ai dispositivi, ma anche il sovraccarico funzionale. Un altro vantaggio è che
i dispositivi proxy diventano indipendenti dal protocollo di routing multicast utilizzato dai router della rete di
base. Pertanto, i dispositivi proxy possono essere agevolmente implementati in qualunque rete multicast.
Albero proxy IGMP/MLD
Il proxy IGMP/MLD funziona in una semplice topologia ad albero in cui non è necessario eseguire un
protocollo di routing multicast potente (ad esempio PIM). È sufficiente utilizzare un semplice protocollo di
routing IPM in base alle informazioni di appartenenza al gruppo di acquisizione o al gruppo proxy e inoltrare
i pacchetti multicast in base a tali informazioni.
protocollo di routing multicast potente (ad esempio PIM). È sufficiente utilizzare un semplice protocollo di
routing IPM in base alle informazioni di appartenenza al gruppo di acquisizione o al gruppo proxy e inoltrare
i pacchetti multicast in base a tali informazioni.
L'albero deve essere configurato manualmente indicando le interfacce upstream e downstream su ogni
dispositivo proxy. Inoltre, lo schema di indirizzamento IP applicato alla topologia ad albero del proxy deve
essere configurato per garantire che un dispositivo proxy sia scelto dall'interrogante IGMP/MLD per poter
inoltrare il traffico multicast. Non dovrebbero esserci altri router multicast a eccezione dei dispositivi proxy
dell'albero e la radice dell'albero dovrebbe essere connessa a un'infrastruttura multicast più ampia.
dispositivo proxy. Inoltre, lo schema di indirizzamento IP applicato alla topologia ad albero del proxy deve
essere configurato per garantire che un dispositivo proxy sia scelto dall'interrogante IGMP/MLD per poter
inoltrare il traffico multicast. Non dovrebbero esserci altri router multicast a eccezione dei dispositivi proxy
dell'albero e la radice dell'albero dovrebbe essere connessa a un'infrastruttura multicast più ampia.
Un dispositivo proxy che esegue un reindirizzamento basato su IGMP/MLD ha una singola interfaccia upstream
e una o più interfacce downstream. Queste indicazioni sono configurate esplicitamente, non esiste nessun
protocollo per determinare la tipologia di ogni interfaccia. Un dispositivo proxy esegue la porzione di router di
IGMP/MLD sulle interfacce downstream e la porzione dell'host di IGMP/MLD sull'interfaccia upstream.
e una o più interfacce downstream. Queste indicazioni sono configurate esplicitamente, non esiste nessun
protocollo per determinare la tipologia di ogni interfaccia. Un dispositivo proxy esegue la porzione di router di
IGMP/MLD sulle interfacce downstream e la porzione dell'host di IGMP/MLD sull'interfaccia upstream.
Viene supportato un solo albero.